Qualche settimana fa ho visto una puntata della serie televisiva Generazione Bellezza, su RAI 3, che mi ha fatto riflettere sulla funzione del marketing, in particolare quando lo si accosta al concetto di promozione del territorio.

Il bravo conduttore (nonché scrittore del programma) Emilio Casalini in quella puntata ha presentato il Big Bench Community Project, ideato dal designer americano Chris Bangle, che da diversi anni vive nelle Langhe. In poche parole, quest ultimo disegnò e realizzò qualche anno fa una panchina gigante in un punto panoramico di Clavesana, piccolo borgo dell’Alta Langa non molto conosciuto, per favorire un’esperienza nuova di visione delle colline e dei vigneti, “come se si fosse di nuovo bambini”.

panchina gigante

fonte: ATNews.it

L’originalità dell’idea ha attratto persone da ogni parte d’Italia ed ha così dato un buon impulso all’economia locale. In breve tempo, il progetto è diventato un’iniziativa no-profit e le panchine giganti si sono diffuse in tutta Italia.

Ho pensato a cosa può succedere quando ci si siede su una panchina gigante: si vede più lontano, si percepisce la bellezza dell’ambiente circostante, di qualcosa che ha un grande valore, sentendosi però al tempo stesso “piccoli spettatori”, parte di un disegno ma non proprietari esclusivi, né esecutori unici.

È così che mi piace intendere il marketing per il vino: uno strumento che favorisce la conoscenza del territorio, della natura, del lavoro delle persone, del “nettare” che ne deriva. Non un’attività autoreferenziale e puramente estetica: le persone non vanno in quei luoghi per vedere la panchina in sé, ma per salirci sopra e dare uno sguardo tutto intorno. Nel farlo, creano un circolo virtuoso anche a livello sociale ed economico.

Se volete vedere l’intera puntata che mi ha ispirato: RaiPlay

https://www.marketingvino.it
Consulente di Marketing e Comunicazione del Vino